lunedì 2 aprile 2012

Televisione Alta Voracità



Ancora una volta, la televisione, il quinto potere, la fa da padrona. Lo status di vip del piccolo schermo ha permesso ad Antonella Clerici e Bruno Vespa di pubblicare Vino&Cucina, sottotitolato con un chiaro e angosciante 100 ricette della tradizione italiana abbinate a 200 dei nostri migliori vini.
Vespa, nella parte dell’enologo esperto, già diceva la sua nelle rubriche di Capital e Panorama. L’altro volto di Rai Uno, Antonella Clerici, conduce da ben dodici anni La prova del cuoco conquistando quotidianamente il 18% dello share. Una gran bella fetta.
Da una parte la gara, la competizione tra chef in coppia con i novelli, dall’altra i consigli per un pubblico che va dalla massaia priva di creatività al lavoratore sperso nel niente del pranzo.
L’appetito vien guardando, dice il format gastronomico medio. Sempre per il Made in Italy, Benedetta Parodi (I menù di Benedetta, La7) guadagna quotidianamente il 2,7% di share circa sfruttando l’incanto del semi-homemade. Prendi gli spinaci surgelati, svuota la busta del grana pre-grattugiato, unisci la pancetta già a dadini, butta tutto nella pasta sfoglia (la trovate già arrotolata nella carta forno al supermercato) ed ecco pronto l’intingolo “quasi” fatto in casa.
Padella, grembiule e minipimer. C’è qualcuno come me dietro ai fornelli, che sa come padroneggiare la situazione e questo mi rasserena, tranquillizza, rilassa. Mi intrattiene. Allo stesso tempo, regalandomi ricette. Grazie per avere colmato il mio vuoto creativo quotidiano.
Pensare che tutto iniziò nel 1957 con Mario Soldati, scrittore e gastronomo, che per la prima volta nella storia della televisione italiana fece del cibo il protagonista. Soldati andava alla scoperta del territorio italiano, della cultura e dei prodotti di essa. Proprio il prodotto perduto e la cultura di territorio erano i grandi propositi e traguardi del Viaggio nella valle del Po. Alla ricerca dei cibi genuini. Il documentarismo vuole mostrarci ciò che è reale e razionale, il passato e il presente, le identità e i percorsi, gli antichi sapori. Su questa linea si muovono Mela Verde, Pianeta Mare, Geo&Geo, che difficilmente rientrano nell’Olimpo-immaginario della gastronomia kitch.
Perché oggi gastronomia significa show, chef e quantità smodate di ingredienti anonimi. L’abbondanza trimalcionica del cibo, inquadrato clinicamente dalla telecamera, quasi ricorda che produciamo per 12 miliardi di persone, mentre a bordo ce ne sono solo 7. Rievoca, ma non lo ricorda veramente. Benedetta prepara maionese sul Titanic e non lo sa.
Dall’estero, gli aiuti. Prendiamo l’ultimo caso, Bourdain: chef americano, approda sul digitale terrestre a gennaio con Anthony Bourdain: No Reservations (Rai5). Al centro dello schermo c’è lui, il personaggio, alle prese con un diario di viaggio attorno al mondo, alla ricerca delle diverse forme che le culture odierne danno al cibo. L’ego racconta, ma racconta bene e con l’intento di trasmettere, educare, non solo intrattenere. Allora la televisione non ti divora, né ti inghiotte più. Finalmente, la televisione ti sazia.

4 commenti:

  1. Potentissimo il trailer di "Spartacus-La Vendetta", non vedo l'ora di vedere la seconda stagione! http://www.youtube.com/watch?v=nZB3VosDO4g&feature=youtu.be

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  2. Risposte
    1. Dio è morto, Spartacus è morto, e anch'io oggi non mi sento tanto bene.

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  3. Video da vedere su "Spartacus la Vendetta"... L'attesa aumenta! http://www.youtube.com/watch?v=JFNUdmmKYKE

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