Ancora una
volta, la televisione, il quinto potere, la fa da padrona. Lo status di vip del
piccolo schermo ha permesso ad Antonella Clerici e Bruno Vespa di pubblicare Vino&Cucina, sottotitolato con un
chiaro e angosciante 100 ricette della
tradizione italiana abbinate a 200 dei nostri migliori vini.
Vespa, nella
parte dell’enologo esperto, già diceva la sua nelle rubriche di Capital e
Panorama. L’altro volto di Rai Uno, Antonella Clerici, conduce da ben dodici
anni La prova del cuoco conquistando quotidianamente
il 18% dello share. Una gran bella fetta.
Da una parte la
gara, la competizione tra chef in coppia con i novelli, dall’altra i consigli
per un pubblico che va dalla massaia priva di creatività al lavoratore sperso
nel niente del pranzo.
L’appetito vien
guardando, dice il format gastronomico medio. Sempre per il Made in Italy,
Benedetta Parodi (I menù di Benedetta,
La7) guadagna quotidianamente il 2,7% di share circa sfruttando l’incanto del semi-homemade. Prendi gli spinaci surgelati,
svuota la busta del grana pre-grattugiato, unisci la pancetta già a dadini,
butta tutto nella pasta sfoglia (la trovate già arrotolata nella carta forno al
supermercato) ed ecco pronto l’intingolo “quasi” fatto in casa.
Padella,
grembiule e minipimer. C’è qualcuno come me dietro ai fornelli, che sa come
padroneggiare la situazione e questo mi rasserena, tranquillizza, rilassa. Mi
intrattiene. Allo stesso tempo, regalandomi ricette. Grazie per avere colmato
il mio vuoto creativo quotidiano.
Pensare che
tutto iniziò nel 1957 con Mario Soldati, scrittore e gastronomo, che per la
prima volta nella storia della televisione italiana fece del cibo il
protagonista. Soldati andava alla scoperta del territorio italiano, della
cultura e dei prodotti di essa. Proprio il prodotto perduto e la cultura di
territorio erano i grandi propositi e traguardi del Viaggio nella valle del Po. Alla ricerca dei cibi genuini. Il
documentarismo vuole mostrarci ciò che è reale e razionale, il passato e il
presente, le identità e i percorsi, gli antichi sapori. Su questa linea si
muovono Mela Verde, Pianeta Mare, Geo&Geo, che difficilmente rientrano nell’Olimpo-immaginario
della gastronomia kitch.
Perché oggi
gastronomia significa show, chef e quantità smodate di ingredienti anonimi.
L’abbondanza trimalcionica del cibo, inquadrato clinicamente dalla telecamera, quasi
ricorda che produciamo per 12 miliardi di persone, mentre a bordo ce ne sono
solo 7. Rievoca, ma non lo ricorda veramente. Benedetta prepara maionese sul
Titanic e non lo sa.
Dall’estero, gli
aiuti. Prendiamo l’ultimo caso, Bourdain: chef americano, approda sul digitale
terrestre a gennaio con Anthony Bourdain:
No Reservations (Rai5). Al centro dello schermo c’è lui, il personaggio, alle
prese con un diario di viaggio attorno al mondo, alla ricerca delle diverse
forme che le culture odierne danno al cibo. L’ego racconta, ma racconta bene e
con l’intento di trasmettere, educare, non solo intrattenere. Allora la
televisione non ti divora, né ti inghiotte più. Finalmente, la televisione ti
sazia.
Potentissimo il trailer di "Spartacus-La Vendetta", non vedo l'ora di vedere la seconda stagione! http://www.youtube.com/watch?v=nZB3VosDO4g&feature=youtu.be
RispondiEliminaSpartacus è morto =(
RispondiEliminaDio è morto, Spartacus è morto, e anch'io oggi non mi sento tanto bene.
EliminaVideo da vedere su "Spartacus la Vendetta"... L'attesa aumenta! http://www.youtube.com/watch?v=JFNUdmmKYKE
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